LNAPL e DNAPL con sonda di interfaccia

LNAPL e DNAPL con sonda di interfaccia è un test da eseguire in sito per diagnosticare la qualità del sottosuolo se contaminato da composti chimici non solubili nelle acque sotterranee, come idrocarburi o composti organo-clorurati.

La sonda di interfaccia di Ecosurvey® consente di eseguire i test in modo speditivo ed economico all’interno di piezometri di monitoraggio o pozzi per il monitoraggio dello spessore di LNAPL e/o DNAPL.

Sonda di interfaccia

La sonda di interfaccia è equipaggiata con un sensore in grado di riconoscere l’interfaccia tra acqua e liquidi non conduttivi in fase libera:

• LNAPL Light Non Aqueous Phase Liquid
• DNAPL Dense Non Aqueous Phase Liquid

Il sensore consente di distinguere, con precisione millimetrica, l’eventuale presenza di fase libera che, contrariamente all’acqua, non consente il passaggio di elettricità tra i sensori della sonda.

Rimozione LNAPL e DNAPL

La fase libera nel sottosuolo è da considerare un rifiuto da gestire secondo le disposizioni normative sui rifiuti, non le disposizioni previste dalla Parte IV del D.Lgs. 152/2006 per le acqua sotterranee contaminate.

Le tecniche di rimozione della fase libera nel sottosuolo sono generalmente complicate da diversi fattori che includono: la viscosità della fase libera, la granulometria dei terreni coinvolti e la profondità del livello di falda.

Comunicazione agli Enti

L’intervento mirato di rimozione come MISE (Misure di messa in sicurezza di emergenza) non deve essere autorizzato dagli Enti, a meno delle comunicazioni previste dal D.Lgs. 152/2006.

Altre modalità di intervento, anche adottatate da Ecosurvey®, generalmente devono essere autorizzate dagli Enti nei procedimenti previsti dalla normativa: procedure ordinarie e/o semplificate [procedura semplificata bonifica Art. 242 bis D.Lgs. 152/2006].