schema impianto cgl bituminoso

Monossido di carbonio in atmosfera: limite da 50 a 250 mg/Nmc

Monossido di carbonio in atmosfera: limite da 50 a 250 mg/Nmc per un impianto di conglomerato bituminoso stabilito da una Conferenza dei Servizi in Toscana in seguito ad una “particolare” applicazione del D.M. 5 febbraio 1998 relativa al recupero di fresato stradale CER 170302 “a freddo”.

monossido di carbonio emissioni conglomerato bituminoso

Generalmente gli impianti di produzione di conglomerato bituminoso esistenti non sono in grado di rispettare il limite di 50 mg/Nmc di monossido di carbonio (CO) per ragioni intrinseche alla specifica modalità del processo produttivo che implica il trasferimento di energia termica, prodotta nel forno rotativo (in genere da olio combustibile o gas metano) agli inerti che costituiscono il conglomerato di base. E’ un processo energivoro che deve garantire elevata temperatura alla miscela di inerti da mescolare agli altri ingredienti, incluso il bitume. In alcuni impianti è anche possibile l’aggiunta di diverse percentuali di fresato stradale alla miscela, aggiunto tal quale dopo mera riduzione volumetrica: il recupero del fresato stradale va da circa il 20% negli impianti “non specializzati”, fino al 99% in quelli “specializzati” per il recupero di fresato.

La linea aspirazione fumi dell’impianto, che garantisce il “respiro” del processo produttivo, è equipaggiata con un sistema di abbattimento polveri prima dello scarico in atmosfera: con adeguati accorgimenti questa linea può garantire concentrazioni degli effluenti molto ridotte, anche per gli impianti più anziani e non specializzati al recupero di fresato, fino ad alcuni ordini di grandezza sotto i limiti previsti dalla Parte V del D.Lgs. 152/2006: ma per il monossido di carbonio, allo stato delle attuali tecnologie, non è possibile garantire il limite di 50 mg/Nmc. Le ragioni tecniche sono state condivise con l’Ufficio Ambiente del SITEB (Associazione Italiana bitume asfalto strade) ed esposte agli Enti ed è stata chiesta la modifica dell’Autorizzazione Unica Ambientale (DPR 59/2013) per il punto riguardante il monossido di carbonio ed innalzare il limite imposto da 50 mg/Nmc a 250 mg/Nmc.

Le autorità hanno condiviso le ragioni tecniche esposte da Ecosurvey® ed approvato una variante all’AUA per il sito specifico con nuovo limite di emissione per il parametro monossido di carbonio: 250 mg/Nmc.

Considerando i significativi benefici ambientali conseguenti il recupero di fresato stradale, considerato che la quasi totalità dei committenti di conglomerato bituminoso sono pubbliche amministrazioni, tali acquisti dovrebbero obbligatoriamente essere assoggettati ai requisiti del green procurement (GPP del Ministero dell’Ambiente) e prevedere che ogni fornitura di conglomerato bituminoso includa percentuali significative di fresato stradale recuperato: una risorsa, non un rifiuto.

Ecosurvey® supporta l’esame delle emissioni in atmosfera per gli impianti di conglomerato bituminoso.



     

    Articoli correlati

    , , ,