Il protocollo eco-reati sottoscritto dalla Procura di Bologna, ARPAE, 9 Procure territoriali Emilia Romagna, NOE, Corpo Forestale, Capitanerie di porto.
Protocollo eco-reati sottoscritto il 18.05.2016 dal procuratore generale della Corte di appello di Bologna dott. De Francisci, il direttore generale di ARPAE dott. Bortone, i rappresentanti delle 9 Procure territoriali e i comandanti del NOE Carabinieri, Corpo forestale dello Stato e Capitaneria di porto è finalizzato a garantire l’omogenea applicazione su tutto il territorio regionale della normativa sugli eco-reati di cui alla legge 68/2015.
La legge 22 maggio 2015 n. 68 ha introdotto nel codice dell’ambiente (D.Lgs. 152/2006) la Parte VI-bis intitolata alla disciplina sanzionatoria degli illeciti amministrativi e penali in materia di tutela ambientale. E’ un procedimento che vale ad estinguere alcune fattispecie di reati ambientali tramite l’adempimento delle prescrizioni impartite dall’organo accertatore e successivo pagamento in sede amministrativa di una somma pari a un quarto del massimo dell’ammenda stabilita per la contravvenzione (art. 318-quater). Il Protocollo eco-reati chiarisce che l’ammissione alla procedura può avvenire se coesistono entrambe le due condizioni che seguono:
- che per il reato sia prevista anche una ammenda, in alternativa a misure più severe (sono esclusi i delitti);
- che l’illecito non abbia cagionato “danno o pericolo concreto e attuale di danno alle risorse ambientali, urbanistiche o paesaggistiche protette” (art. 318-bis c.p.).
Il Protocollo eco-reati inoltre precisa che l’organo asserveratore di tutte le prescrizioni degli organi accentratori è l’ARPA regionale che avrà cura di predisporre prescrizioni standard per ciascuna delle violazioni estinguibili ai sensi della Parte VI-bis del codice dell’ambiente (D.Lgs. 152/2006).
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